Modello AIDA e modello BAIFDASV

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Modello Aida ATTENZIONE perché QUELLO che ascolterai migliorerà i tuoi risultati nel marketing in maniera spropositata.

Stai per conoscere un modello che ha fatto generare milioni e milioni di euro, anzi billion nel mondo…

Eh no, non si tratta di uno scherzo e tra poco lo conoscerai anche tu GRATIS

L’unica cosa che devi fare, è leggere questo post dall’ inizio alla fine.

Ma c’è di più, se arrivi alla fine di questo articolo ti dirò anche come si è evoluto questo modello AIDA e di come tutto questo ti può far guadagnare un mucchio di soldi se applichi il modello evoluto di a.i.d.a.

Ti ho incuriosito? Allora leggi tutto, fino alla fine mi raccomando. Ti controllo eh… 😉

Ecco oggi ti parlerò del modello aida, è lo stesso che ho utilizzato nell’ introduzione di questo articolo e stai per scoprire che cosa è perché fondamentale ancora oggi. Anche se più di una persona ne parla male asserendo che è solo uno schema antiquato e che non funziona più oggi.

Ogni giorno incontro esperti di online marketing che pur conoscendo bene i meccanismi della web non conoscono nulla, o conoscono molto poco del marketing.  Sanno tutto di campagn, Roi, roas, funnel marketing, email marketing ma disconoscono totalmente le basi e da dove tutto è nato. Non conoscono le origini.

L’AIDA fu presentato per la prima volta nell’anno 1898 da Elias Elmo Lewis, e dopo negli anni venti da E.K. Strong, per poi divenire popolare a partire dagli anni sessanta, esso rappresenta uno dei primi “modelli” messi a punto per implementare una campagna pubblicitaria, infatti all’epoca non si parlava di marketing ma solo di pubblicità.

Aida è un modello teorico del funzionamento della pubblicità.

La maggior parte delle pubblicità televisive ed anche radiofoniche sono strutturate seguendo ancora oggi questo schema.

Ovviamente le cose nel corso del tempo cambiano e possono cambiare. Fatto sta, che, qualsiasi inserzione pubblicitaria dovrebbe comunque tenere conto del modello aida a livello basico.

La prima fase che andiamo ad affrontare è quella dell’ATTENZIONE.

Se non lo sai ti volevo dire che in questo momento viviamo nell’era dell’attenzione, e riuscire ad ottenerla in un mondo in cui siamo letteralmente bombardati da pubblicità ed informazioni è praticamente una grande VITTORIA.

Il modello aida si divide in 4 parti che vanno a formare per l’appunto l’acronimo aida.

A: Awareness – Consapevolezza
I: Interest– Interesse
D: Desire – Desiderio
A: Action – Azione

Se hai appena iniziato ad affacciarti al mondo del marketing molto probabilmente ti chiedi cosa è un modello teorico e a cosa possa servire a te  che con qualche click puoi impostare un sponsorizzata, ad esempio con fb ads, puoi realizzare banner pubblicitari pazzeschi usando canva o photoshop o altri programmi simili e puoi costruire siti internet in 3 click.

Quindi, a cosa ti potrebbe servire un modello “teorico” nato quando tu non eri neanche nel pensiero dei tuoi genitori?

Cosa è un modello teorico?

Devi quindi sapere, che i modelli teorici servono per rendere chiari i processi così da poterli migliorare e performare al meglio.

In altre parole, un modello teorico del funzionamento della pubblicità ha il compito di spiegare nel dettaglio come agisce sul pubblico l’advertising così da poter capire dove intervenire per renderla più efficace.

Cos’è il modello A.I.DA ?

 Tutto parte dal presupposto secondo il quale un brand viene comunicato e quindi promosso attraverso dei messaggi pubblicitari, i quali per essere efficaci e quindi per portare alla vendita dovrebbero mirare a quattro obiettivi precisi ovvero per l’appunto i già citati: attenzione, interesse, desiderio e azione, passaggi che uno dopo l’altro conducono il consumatore all’acquisto.

aida

Ma adesso entriamo nel dettaglio ed analizziamo passo dopo passo questo modello:

Attenzione, questo è il primo passaggio del modello aida, l’obiettivo e attirare l’attenzione del pubblico, non si tratta di un passaggio informativo quanto invece di puro richiamo che può essere concretizzato nei modi più differenti, potrebbero essere i colori forti/vivaci di un manifesto pubblicitario o l’aumento del volume all’inizio di uno spot pubblicitario (hai presente per intenderci la pubblicità che fece Adriano Celentano qualche anno fa che spaccava letteralmente i timpani?) ecco è proprio quello.

Se non lo ricordi ti lascio un video per capire cosa intendo:

Possono essere le dimensioni enormi, gigantestche di un banner pubblicitario online, insomma qualsiasi cosa che possa aumentare le probabilità di attirare l’attenzione del pubblico.

Il compito di questa prima fase non è semplice come potrebbe sembrare, infatti molto dell’attenzione la potrebbe giocare anche l’immagine ) per intenderci hai presente tutte quelle belle donne “svestite”  che vedi come testimonial nei manifesti?  

Bè quelli catturavano così tanta attenzione che addirittura nel 2020 ( sono state vietate dalle strade) CAUSAVANO troppi incidenti. Anche in questo caso ti lascio una foto ricordo.

Interesse, eccoci al secondo step tra quelli previsti dal modello aida, abbiamo già raccolto l’attenzione del pubblico e quindi sappiamo che ci sta guardando o ascoltando, ora dobbiamo fare in modo di non sprecare questo momento presentando i  vantaggi di quanto stiamo promuovendo ed enfatizzando i benefici dell’acquisto  al massimo per suscitare interesse per mantenerlo alto nel tempo,

Cosa dobbiamo fare in questa fase?  Da una parte dobbiamo dare per l’appunto le informazioni fondamentali sul prodotto o sul servizio promosso e dall’altra si raccolgono, ove possibile, informazioni sul pubblico per comprenderne il comportamento.

Desiderio, siamo ormai in una fase inoltrata del percorso del cliente qui infatti la preferenza per il servizio o/e per il prodotto presentato risulta chiara, fino a rendere esplicita la volontà di procedere verso l’acquisto.

Siamo ad un passo dalla vittoria ma non abbiamo ancora vinto, quindi, arrivati a questo punto, per essere certi di non farci scappare il cliente all’ultimo momento è necessario esaltare i vantaggi del proprio prodotto rispetto quelli della concorrenza perché si ormai è chiaro che il potenziale cliente desidera acquistare quel preciso prodotto, e lo vuole comprare da te,

L’esempio va benissimo per qualsiasi genere di prodotti, che sia uno smartphone un paio di scarpe un un gelato, un trattore elettrico, una motosega 😊 ma non è ancora detto che finisca per comprare, e questo è l’errore che fanno molti, credono che dopo aver catturato l’attenzione e l’interessa abbiano fatto tutto il lavoro, ma il bello o brutto, dipende dai casi…


Viene proprio ora, che siamo arrivati nella fase finale, che ne dici di mettere una quantità limitata di prodotto? o qualcos’altro che convinca il cliente a fare il prossimo passo?

Bene arrivati a questo punto abbiamo fatto tutto alla grande, abbiamo il cliente in pugno ed ora….. azione amici miei.

Siamo arrivati al punto più importante, ovvero all’acquisto, qui il messaggio pubblicitario lascia da parte ogni maschera e spinge esplicitamente la possibilità di acquisto.

Ti sto parlando delle famosissime call to action o chiamate all’azione le quali possono essere presentate in modi differenti più o meno efficaci.

Si può esplicitamente invitare il cliente all’acquisto o si può fare di più .

Adesso ti faccio capire quante volte sei caduto anche tu in questa trappola.

Hai presente quando alla fine ti dicono che:

L’offerta è riservata solo per 10 persone?

Che rimane solo una stanza ?

Che la promozione scade questo weekend?

promo ultimi giorni

Ecco, questo è un esempio pratico di quante volte quel modello aida ti ha fatto comprare anche cose inutili, come una batteria di pentole in acciaio inox con fondo fuso alto un centimetro che non hai mai usato.

Ogni riferimento  a fatti o persone è puramente casuale, ma non ti vergognare ci siamo cascati tutti.

Con il modello aida andiamo a creare una sorta di funnel (per utilizzare un gergo tecnico) che non è nient’altro che un imbuto, che è grosso al vertice, ma che si va via via sempre più stringendo filtrando solamente coloro che sono realmente interessati  ad acquistare il nostro prodotto o servizio.( iscriviti al podcast ) seguimi sui canali social e visita il sito www.pietrogangemi.com per avere tutte le informazioni sul marketing online ed offline che ti servono.

il modello AIDA  è un  modello decisamente datato  e molto criticato nel corso degli anni, eppure si tratta del primo importante modello di riferimento ancora oggi. Io personalmente con qualche modifica l’ho fatto mio sin dal primo giorno ed ho ottenuto grandissimi risultati.

Il modello aida viene anche criticato di eccessiva semplicità essendo basato su uno schema per l’appunto semplicistico, che contrappone a uno stimolo una risposta all’interno di un flusso lineare che oggi appare fin troppo ottimistico, eppure è proprio la semplicità e la chiarezza del modo e noi da che lo rende applicabili praticamente ovunque nel mondo del marketing.  Però  aspetta, aspetta….

Recentemente, e direi giustamente è stato creato( studiato) un nuovo modello, sto parlando del modello BAIFDASV.

Recentemente, Christian Betancur propone un processo più completo:

Il modello BAIFDASV

Il modello BAIFDASV, inizia con l’individuazione di un Bisogno (un’opportunità o un problema del cliente).

Dopo L’Attenzione e L’Interesse di cui abbiamo già parlato deve nascere la Fiducia, (senza di essa, i clienti difficilmente si spostano in avanti verso il Desiderio e l’Azione di acquisto).

Il processo però in questo modello cambia completamente rotta, infatti non si conclude con l’acquisto come nel caso del modello aida, in quanto questo non è l’obiettivo del cliente, quindi, i due stadi finali sono la Soddisfazione dei bisogni, precedentemente individuati e concordati e la Valutazione da parte del cliente circa l’intero processo.

Se positivo, il cliente non solo acquisterà la prima volta, ma lo farà più volte e cosa ancora più importante lo consiglierà ad altri (la fedeltà del cliente) inserita in questo modello..

La fiducia è un elemento chiave nel processo, e deve essere raggiunta attraverso questi ingredienti importanti:

1. Immagine personale e della impresa o negozio (compreso il supporto marca superiore).

2. Empatia con questo cliente.

3. Professionalità (conoscenza del prodotto e de l’intero processo dal punto di vista del cliente).

4. Etica senza dubbio.

5. Superiorità competitiva (per soddisfare i bisogni e le esigenze del cliente).

6. Impegno durante il processo e alla soddisfazione del cliente.

La fiducia incoraggia relazioni forti e affidabili tra le persone, le imprese le famiglie, i cittadini e noi tutti.

Se tutto questo ti è piaciuto continua a leggere i miei articoli, ad ascoltare i miei podcast e condividi l’articolo.

Buona continuazione su www.pietrogangemi.com e seguimi sui canali social per non perderti nessun aggiornamento.

Un grosso abbraccio da Pietro Gangemi

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